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Fermare la tragedia della guerra prima che...

Leone XIV

Leone XIV: fermare la tragedia della guerra prima che diventi una voragine irreparabile

Accorato appello del Papa a fine Angelus, alla luce delle "notizie allarmanti" dal Medio Oriente dopo il bombardamento Usa su tre siti nucleari iraniani e l'immediata risposta missilistica di Teheran contro città israeliane. Il Pontefice avverte dal rischio che cada nell'oblio la sofferenza di Gaza e altri territori: "L'umanità grida e invoca la pace", afferma, chiamando in causa i membri della comunità internazionale e la diplomazia perché "faccia tacere le armi".
 
 
 
 
 
Fonte: Vatican news.va

 

Fermare la tragedia della guerra prima che...

Leone XIV: tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo

Sorelle e fratelli, continuiamo a pregare perché dovunque tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo

Al termine dell’Angelus, il Papa assicura la sua preghiera per le vittime dell’esplosione avvenuta al liceo Barthelemy Boganda di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, che ha causato 29 morti e centinaia di feriti. In occasione della solennità dei santi patroni Pietro e Paolo, rivolge un pensiero “carico di affetto” ai sacerdoti della diocesi di Roma, incoraggiandoli nel loro ministero. Saluta i pellegrini ucraini, rinnovando la sua vicinanza: “Prego sempre per il vostro popolo.”
 
Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano

“Sorelle e fratelli, continuiamo a pregare perché dovunque tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo.”

 

 

Fonte: Vatican news

Leone XIV: tacciano le armi e si lavori per la pace attraverso il dialogo

LETTURA DEL GIORNO

MERCOLEDI 2 LUGLIO 2025

Dal libro della Gènesi
Gn 21,5.8-20

Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco. Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato.
Ma Sara vide che il figlio di Agar l’Egiziana, quello che lei aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». La cosa sembrò un gran male agli occhi di Abramo a motivo di suo figlio.
Ma Dio disse ad Abramo: «Non sembri male ai tuoi occhi questo, riguardo al fanciullo e alla tua schiava: ascolta la voce di Sara in tutto quello che ti dice, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una nazione anche il figlio della schiava, perché è tua discendenza».
Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d’acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l’acqua dell’otre era venuta a man- care. Allora depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Sedutasi di fronte, alzò la voce e pianse.
Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Àlzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d’acqua. Allora andò a riempire l’otre e diede da bere al fanciullo. E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d’arco.

VANGELO DEL GIORNO

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8,28-34

In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo? ».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

LE PAROLE DEI PAPI

“Ci sono alcuni preti che quando leggono questo brano del Vangelo, questo e altri, dicono: ‘Ma, Gesù ha guarito una persona da una malattia psichica’. Non leggono questo qui, no? E’ vero che in quel tempo si poteva confondere un’epilessia con la possessione del demonio; ma è anche vero che c’era il demonio! E noi non abbiamo diritto di fare tanto semplice la cosa, come per dire: ‘Tutti questi non erano indemoniati; erano malati psichici’. No! La presenza del demonio è nella prima pagina della Bibbia e la Bibbia finisce anche con la presenza del demonio, con la vittoria di Dio sul demonio”. (Papa Francesco - Omelia Santa Marta, 11 ottobre 2013)

 

 

FONTE:  Vatican News

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